Nonostante la scienza sia da tempo al
corrente della ricca presenza di ferro nel manto terrestre, a
tutt'oggi non si è riusciti a dare una spiegazione del perché
esso ne acquisisca in tale quantità. Una recente ricerca della Yale
University offrirebbe una possibile chiave di lettura: si
tratterebbe della migrazione di masse informi (“blob”)
ricche di ferro prodotte da interazioni chimiche fra le zone che si
trovano tra il nucleo del pianeta e il mantello stesso. Oltre al
ferro, la ricerca spiegherebbe anche l'origine dell'arrivo di altri
elementi, come il platino e l'idrogeno, attaccati al ferro.
Le sabbie bituminose ( oil sands o tar sands ) sono generalmente depositi sabbiosi-argillosi non cementati ad elevata porosità che contengono oli viscosi (bitume) non mobili da cui si estrae (con tecniche ad altissimo impatto ambientale ) una sostanza oleosa ad alto contenuto in zolfo e con elevata viscosità, che può poi essere convertita in greggio e successivamente raffinata per ricavarne dei derivati. Le maggiori riserve in oil sands sono, in Canada (Stato di Alberta: Athabasca, Cold Lake, Peace River), nel bacino dell’Orinoco in Venezuela e in Russia (Piattaforma Siberiana, Malekess). Altri giacimenti importanti in sabbie bituminose si trovano in Cina, India, Indonesia, Brasile ed Ecuador. Per estrarre l'olio dalle sabbie e poterlo trasportare, si utilizzano principalmente due metodi che dipendono dalla profondità a cui si trovano le miniere: se a cielo aperto, la sabbia bituminosa viene estratta con l'ausilio di escavatori ed una volta trasportata viene la
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